Televisione

Sky diventa gestore telefonico e si prende Premium

In casa Sky Italia c’è un grande clima di rivoluzioni in vista del 2019. Nei giorni scorsi infatti il gruppo della pay TV satellitare di Rupert Murdoch ha rifinito gli ultimi accordi stipulati con Mediaset lo scorso 30 Marzo, con l’acquisizione del ramo aziendale “Operation Pay” relativo ad ambiti quali manutenzione tecnica, e attività commerciali dei canali Premium.

Come sottolineato dal Biscione, la cessione di Mediaset Premium non andrà ad influenzare le offerte commerciali Premium, di cui manterrà strettamente il controllo sui palinsesti e tutta la sezione grafica. Per capirci, Premium non diventerà parte delle offerte abbonamento Sky, almeno non da subito.

Ecco quanto si legge sul sito dell’AGCOM

L’Operazione si realizza mediante l’acquisto della totalità del capitale sociale di R2, società di recente costituzione, in cui MP [Mediaset Premium, ndr] ha nel frattempo fatto confluire il ramo d’azienda c.d. Operation Premium, relativo agli asset tecnologici e amministrativi strumentali all’offerta televisiva a pagamento in tecnica digitale terrestre.

L’accordo tra Sky e Mediaset era stato stretto lo scorso Marzo, permettendo a entrambe uno scambio reciproco di contenuti che fino a oggi erano stati esclusivi.

In poche parole: i canali di Cinema e Serie di Premium sono visibili per tutti i clienti della piattaforma satellitare Sky Italia. Viceversa, Sky Italia ha la possibilità di sfruttare la piattaforma pay Premium per proporre i suoi canali sul DTT.

Ecco un parziale estratto del comunicato stampa diffuso a Marzo, nel quale si menziona una potenziale cessione di Premium a Sky:

Con questa finalità Mediaset ha ottenuto da Sky Italia il diritto di opzione (senza obblighi di esercizio da parte di Mediaset) a cedere all’operatore satellitare, in una finestra temporale compresa fra novembre e dicembre 2018, l’intera partecipazione in una Newco nella quale sarà previamente conferito da Premium il ramo d’azienda costituito dalla piattaforma tecnologica di Premium (area “Operation pay”).

Nel caso Mediaset decidesse di esercitarlo, il trasferimento della Newco a Sky Italia avrebbe luogo immediatamente e l’operazione sarebbe naturalmente sottoposta all’approvazione delle Autorità competenti (AGCM e AGCOM).
L’eventuale esercizio del diritto di vendita non comporterà alcuna discontinuità all’attività di Mediaset Premium che continuerà a gestire la propria offerta e la propria base clienti.

Il debutto di Sky nel mondo della telefonia

L’acquisizione di Mediaset rappresenta però solo il primo passo di Sky Italia verso una rivoluzione di più ampio respiro che andrà a colpire anche il settore della telefonia mobile.

Come rivelato nelle ultime ore da Repubblica, i registri dell’AGCOM confermano l’arrivo di Sky Mobile, una ramificazione dell’azienda che si concentrerà unicamente sull’erogazione di servizi di rete e si parla di un debutto fissato per la primavera 2019.

I primi indizi sul possibile arrivo di un ramo aziendale dedicato tutto alla telefonia erano stati già fonte di speculazione nei giorni scorsi, grazie ad alcuni sondaggi commissionati in collaborazione con Nielsen, nei quali si richiedevano ai clienti una serie di pareri ì piuttosto generali sulla qualità dei servizi proposti attualmente.

L’operatore sarebbe infatti nato a Marzo del 2018, durante la stipulazione di alcuni accordi tra la pay TV e OperFiber per lanciare una nuova fibra ottica (FTTH) e garantire ai propri clienti una maggiore velocità. E proprio durante la stipulazione degli accordi, da entrambe le parti , che si sarebbe concretizzata l’idea di formare un nuovo operatore mobile.

Sky Mobile sarà un nuovo operatore virtuale che si appoggerà a TIM e Vodafone per garantire ai propri clienti una velocità stabile in tutte le regioni.

E’ molto probabile che il modello a cui si ispireranno le offerte italiane del servizio sarà in larga parte ripreso proprio dalla divisione inglese di Sky. In Gran Bretagna la pay TV non solo propone offerte nel campo delle reti mobile, ma anche fisse.

Su questo fronte, ipotizza il Corecom, Sky Italia potrebbe proporre delle offerte sulle reti fisse con il decoder Sky Q a svolgere il ruolo di modem e anima centrale per i potenziali bundle promozionali.

A rovinare i piani di Sky in questo senso potrebbe essere proprio la nuova deliberà sul Modem Libero, che entrerà in vigore dal 31 Dicembre e permetterà a tutti i clienti dei gestori di scegliere la propria attrezzatura di rete senza vincolarsi alle apparecchiature proprietarie, in precedenza quasi sempre obbligatorie nelle varie promozioni.

Quindi in via del tutto teorica, e nel rispetto della neutralità tecnologica, l’AGCOM potrebbe chiedere a Sky di proporre le proprie offerte anche su modem o router esterni. A quel punto spetterà a Sky dimostrare che l’inclusione di un decoder Sky Q nel piano tariffario è un vincolo essenziale per sfruttare le funzionalità di rete fornite al consumatore.

L’accoppiamento di offerte mobile, fisse e pay TV è la strada più logica (e sensata) da percorrere, in virtù dell’ottimo successo riscontrato in Italia dal decoder Sky Q, attivo in oltre 600 mila case. La collaborazione con open fiber potrebbe inoltre garantire una velocità delle connessioni in fibra davvero di alto livello. Ricordiamo infatti che da diversi mesi Sky permette di seguire i canali non solo via satellite, ma anche via rete.

Le offerte di Sky mobile

Nel Regno Unito l’operatore permette ai propri clienti di costruirsi le offerte a seconda delle proprie esigenze, proponendo un pacchetto con una tariffa base di 9,00 Euro personalizzabile aggiungendo diverse tipologie di pacchetti. Grazie all’accessibilità, e la modularità delle offerte che permettono di combinare più servizi (mobile + pay tv + fisse), hanno garantito all’operatore di totalizzare patria ben 500,000 abbonati.