Tecnologia

Perchè le persone usano Telegram

Sappiamo bene che Telegram sia da tempo nell’occhio del ciclone: le cronache generaliste, infatti, l’hanno reso una delle app di IM (Instant Messaging) più popolari e controverse, e questo sia per le politiche aziendali che lo riguardano (non sempre troppo trasparenti) che per l’uso che alcuni utenti fanno delle sue funzionalità (possibilità di nascondere il numero, gruppi privati di natura illegale).

Ma allora perchè le persone, nonostante tutto, ne fanno uso? Abbiamo provato a rispondere a questa (apparentemente semplice) domanda, e le risposte che abbiamo trovato sono tutt’altro che scontate, a nostro avviso.

Quando apriamo Telegram il tasso di iscrizione, in qualche modo, relativo ai contatti in rubrica è ben noto: vediamo una notifica ogni volta che qualcuno si iscrive. L’effetto “a catena” della sua diffusione è ben visibile, e questo viene alimentato semplicemente dal passaparola. Questo è un primo punto chiave della questione, in effetti: Telegram vive di questo marketing spontaneo.

Nonostante le succitate difficoltà, in secondo luogo, Telegram continua, ad oggi, ad essere un progetto solido, sostenuto da una generosa donazione da parte di una fondazione, e ad essere il concorrente più agguerrito di WhatsApp. Il suo modello di business è semplice e chiaro, e questo incoraggia il suo uso nel tempo.

Telegram inoltre viene sempre aggiornato, e le funzionalità introdotte sono notificate su un canale specifico agli utenti. Tant’è che, nei giorni scorsi, ha inserito la possibilità di importare le chat dall’app di IM acquisita da Facebook. Non solo: gli utenti di Telegram aumentano giorno dopo giorno, ed è possibile che una fetta di questo mercato venga poi ritagliata, di fatto, definitivamente. A questo si aggiunga che sono state inserite le videochiamate, anche se il loro supporto è, al momento in cui scriviamo, abbastanza limitato. Anche il sistema dei messaggi vocali andrebbe rivisto come usabilità, facendo ad esempio il bottone per inviarli più grande di quanto non sia ad oggi.

Anche la funzionalità web di Telegram, presente anche in WhatApp per la verità, è decisamente più evoluta della prima: permette infatti di connettersi anche su reti wireless differenti, e presenta un sistema di autenticazione forte basata sulla generazione di un messaggio casuale. Questo incoraggia l’uso, unito alla forte sensibilità in tema privacy che domina anche tra non addetti ai lavori da qualche anno, e che spinge nella direzione di chat sicure (seppur con qualche inevitabile dubbio avanzato dagli addetti ai lavori). La possibilità per gli utenti di contattare i profili Telegram anche senza conoscere il numero di telefono, infine, spalanca ad un mondo di socialità espansa di cui, nei tempo incerti che viviamo, c’è effettivamente un grandissimo bisogno. Non solo per smanettoni, ovviamente, ma anche per utenti classici che passano il tempo, volenti o nolenti, coi propri smartphone connessi in rete.

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