Negli ultimi mesi, i criminali informatici stanno tentando di monetizzare l’interesse generato dalla pandemia, nell’unica maniera che conoscono per farlo ovvero con truffe on-line.
Ad i criminali informatici non interessano le crisi sanitarie. Sono senza scrupoli e questo lo sappiamo. Nelle ultime settimane ho visto come stanno cercando di sfruttare l’interesse crescente per il coronavirus per infettare i dispositivi e rubare dati sensibili.
Un esempio pratico che posso mostrarti è il recente studio condotto dalla società di sicurezza informatica CheckPoint della scoperta di un virus informatico con la capacità di “rompere l’intero sistema informatico ospedaliero” soprannominato NetWalker.
Lo studio mostra che il numero di domini Internet relativi a Covid-19 è cresciuto in maniera esponenziale in pochi mesi.
Dall’inizio di gennaio, sulla rete internet sono comparsi 16.000 nuovi spazi relativi al coronavirus. Dalla fine di febbraio, il numero di domini è cresciuto di 10 volte rispetto ai dati precedenti. Di questi, lo 0,8% (circa 93 siti Web) è chiaramente dannoso e vi sono sospetti per oltre il 19% (oltre 2.200 pagine).
In questo momento, tutti sono consapevoli della situazione in cui siamo per colpa della crisi del coronavirus, quindi, ovviamente, i criminali informatici la sfruttano. Le opzioni offerte dalla pandemia, quando si infettano i dispositivi, sono ampie.
Usando il social engineering, ad esempio, possono bloccare un intero ospedale per chiedere in seguito un riscatto o far diventare pubblica una società, per esempio.
Diversi sono i possibili attacchi dei criminali informatici, vanno dalla classica cyber-frode, in cui si tenta il furto di denaro o dati personali, alla diffusione di malware (virus informatico).
Gli strumenti usano sono sempre gli stessi. Ma stanno adattando gli argomenti, o la scrittura dei messaggi, utilizzando l’interesse per il coronavirus e tutto ciò che riguarda la pandemia a loro vantaggio. L’obiettivo, ovviamente, è catturare l’attenzione degli utenti e che cadono nella trappola preparata a posta per loro.
Stai attento alle frodi informatiche sul Covid-19 (coronavirus)
La sicurezza assoluta su Internet non esiste. Ma ciò non significa che non puoi rendere la via molto difficile per i cyber criminali. Gli esperti raccomandano, oltre all’utilizzo di un antivirus di qualità, di essere particolarmente cauti.
Prestare attenzione ai collegamenti su cui si fa clic e alle informazioni condivise con altri utenti. Inoltre, ovviamente con tutte le e-mail e i messaggi di WhatsApp che, giorno dopo giorno, raggiungono anche i nostri smartphone.
Per quanto riguarda il coronavirus, è necessario prestare particolare attenzione a coloro che hanno il presunto mittente come enti o aziende pubbliche. In caso di dubbi sulla veridicità, la cosa più consigliabile è contattare la persona che, in teoria, ha inviato il documento per eliminare qualsiasi sospetto.